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Il libro presenta una tela del pittore Luigi Miradori, detto il Genovesino, di origine ligure ma trapiantato a Cremona dove si svolse la parte più consistente della sua attività tra quinto e sesto decennio del Seicento, fino alla morte nel 1656. Il dipinto raffigura san Nicola di Bari con gli attributi canonici - l'abito vescovile, la borsa con le palle d'oro offerte in dote, i fanciulli immersi nella salamoia, la tempesta che si allontana all'orizzonte e un devoto genuflesso ai suoi piedi, sullo sfondo di una veduta del porto di Genova; in alto due angeli reggono un foglio con l'iscrizione dedicatoria che precisa la natura dell'opera, un ex voto per uno scampato naufragio (il santo è appunto protettore dei marinai), e la data, il 1654.